Societa' di Danza

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Lettere della Società di Danza - N. 12


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N. 12

Società di Danza

7 - 12 Gennaio 2003

Anno Buono!

Il Punto

Si riparte! Con una potente carica di nuova energia riprendiamo il cammino per gli appuntamenti con le nostre danze. Riprendono gli incontri settimanali e gli stage mensili, le feste, i Balli e l'organizzazione del Seminario pasquale e della Casa Estiva. Imprese significative e sfide stimolanti: a Febbraio a Modena, la Festa della Solidarietà per dare il nostro contributo, mediante la gioia della danza sociale, ad un progetto di speranza e di amore; a Maggio a Bologna, l'incontro ormai tradizionale del Gran Ballo dell'Unità d'Italia, per celebrare con l'arte della danza valori politici della nostra cultura; ad Aprile i tre giorni di vita comunitaria sull'Appennino, per dare vigore ai valori profondamente umani del nostro modo di danzare insieme; ad Agosto la Casa Estiva in Sicilia, coniugando la danza e il mare, i percorsi ambientali e culturali; a Maggio il Gran Ballo di Pisa alla scoperta dei suoi meravigliosi Palazzi storici e di Lecce ad inaugurare l'attività del nuovo gruppo di Assunta Fanuli; a Gennaio l'inizio dell'attività di danza a Roma (avvertite amici e conoscenti!)...e tante e tante altre avventure che riempiono la vita associativa di gioiosa creatività. Da realizzare insieme.

Continua...
Fabio

Questa settimana si danza a:

Lunedì: Pisa, S.Lazzaro
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna
Giovedì: Ferrara, Livorno
Venerdì: Lecce, Pisa, Varese
Sabato: Bergamo
Domenica : Milano


La prossima Festa

Modena

Festa della Solidarietà

Domenica 2 febbraio 2003
ore 16.00

Polisportiva Madonnina
Via Amundsen 90

Informazioni: Fabio 059. 223723


Leggere

Rémi Hess
Il valzer
Einaudi, Torino, 1993

Uno studio complesso, seppur non completo, sulla storia e la cultura del valzer nella società europea. Hess si pone il problema delle origini e ripercorre la storia delle danze sociali in qualche modo prossime al valzer per tempo musicale e forma di esecuzione, dal Rinascimento al Settecento, soffermandosi sugli aspetti culturali e sociali dell'affermarsi del valzer nell'Ottocento. L'attenzione alle differenze nazionali, tra Germania, Austria, Francia e Inghilterra, si combina con ampi capitoli dedicati alla famiglia Strauss e alla musica di Offenbach. Il difficile rapporto con la Chiesa e le diverse evoluzioni sviluppatesi nel Novecento concludono il volume, corredato da una bibliografia e un bel corredo di immagini.


PROGETTO "SOLIDARIETA' "

Il progetto "Solidarietà " della Società di danza nasce dalla consapevolezza che lo spirito di solidarietà è coerente con i valori in cui il gruppo si riconosce. La danza e le iniziative collegate ( i gran balli, le feste, gli stage, ecc. ) sono vissute dalla maggior parte di noi come opportunità di stare insieme e di condividere una esperienza che trova nel danzare insieme, nelle forme proprie del nostro sistema, una forma di comunicazione . Le danze di società hanno infatti insito nella loro logica che ciascuno danzi non per se stesso , ma con gli altri e perchè tutti possano trarre divertimento e piacere dalla danza. Trovare nella danza e nello stare bene insieme una dimensione soddisfacente al bisogno di evasione dallo stress e dalle difficoltà che la vita quotidiana ci impone non può non far subito venire in mente per contrasto chi non ha tale opportunità. La consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo si trovano in difficoltà ha fatto riflettere sulla opportunità di far emergere la solidarietà come valore del nostro gruppo ed il desiderio di darne espressione in azioni concrete. Le iniziative di solidarietà che possono essere sostenute con un contributo economico sono numerosissime; tra di esse la scelta è caduta su un progetto della Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ( AVSI ), che ha sede a Cesena ed a Milano .
L'AVSI è un'associazione non governativa ( ONG ) senza scopo di lucro, costituita nel 1972 e impegnata in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri dal 1996 , accreditata presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
L'obiettivo dello specifico progetto prescelto dalla Società di Danza è quello di provvedere alle spese di funzionamento di una casa-famiglia che si trova a Chiajna- Bucarest in Romania, affinchè possa continuare ad accogliere i bambini sieropositivi. La Romania, in Europa, ha un triste primato: vi si concentra la metà dei bambini sieropositivi o malati di AIDS. Molti vivevano in orfanotrofio. Da lì sono stati trasferiti in centri specializzati, come l'ospedale di Vidra e del Victor Babes di Bucarest. Altri vivevano con la loro famiglia fino alla scoperta della malattia. Anch'essi sono stati affidati ai centri di cura , e da allora dimenticati. Sono cresciuti in istituti perlopiù incapaci di accudirli e di adeguarsi all'evolversi dei loro bisogni, e che sembravano avere semplicemente il compito di attendere la loro morte. Negli ultimi tempi il governo nazionale si è espresso con decisione auspicando una assistenza più confacente ai bisogni dei bambini malati, ma un cambiamento dall'alto stenta a farsi strada. La maggior parte della gente teme che il contagio possa avvenire per la sola vicinanza fisica, cosicchè quando a scuola vene scoperto un bambino siero positivo viene immediatamente espulso ed allontanato da tutti.
L'AVSI ha cercato in prima istanza di di individuare le famiglie di origine dei bambini, per tentare un reinserimento familiare o almeno un riallacciamento dei rapporti con le mamme e i papà naturali, ma i risultati non sono stati quelli attesi. E' nato così il progetto di accoglienza per bambini malati e abbandonati, che vuole riprodurre il modello della famiglia naturale . La casa di Chiajna , intitolata ad una benefattrice , Emilia Vergani, dista 4 km da Bucarest ed è stata costruita appositamente per accogliere fino a dieci bambini. E' grande e bella, ogni bambino ha il suo letto, la sua scrivania, i suoi giochi e i suoi vestiti. Ma nella " Casa Emilia " i bambini hanno soprattutto dei genitori, non quelli naturali, ma persone che hanno deciso di accoglierli come figli ( una coppia con un figlio naturale ) , per accompagnarli ed aiutarli a dare significato al pezzo di strada che si percorre. Oltre ai genitori altre persone, a turno, provvedono alla cura dei bambini e della casa. Al pomeriggio due educatori seguono i bambini nei compiti di scuola. Si tratta di una operazione ambiziosa, proposta come progetto-pilota e come esempio nella realtà rumena che ha bisogno di risorse.
Il contributo al progetto " Casa Emilia " verrà finanziato nel 2003 con i fondi che si renderanno disponibili a seguito della organizzazione della festa della Società di Danza di domenica 2 febbraio e di altre feste specificamente organizzate.


Gli Stage

Pasqua
XI Seminario Pasquale di Danze Sociali di Tradizione Europea

18 - 21 aprile 2003 Busana (Reggio Emila)
Parco Nazionale dell'Appenino Tosco-Emiliano

Tre giorni di vita comunitaria e danza nella natura dell'Appenino Emiliano
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica


Si studieranno le danze sociali di tradizione ottocentesca: Valzer, Quadriglie, Polke, Mazurke e Scottish Country Dances. Le classi saranno suddivise in livelli e le lezioni si terranno sia al mattino che al pomeriggio. Le serate saranno dedicate agli approfondimenti teorici.


Estate

Casa Estiva della Società di Danza

13 luglio - 31 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Danza di società e danza storica, coniugata al piacere del turismo culturale in un'oasi naturale.

Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica

La Casa Estiva è un progetto pensato per permettere ai soci della Società di Danza di scegliere una o più settimane per incontrarsi in una situazione di comunità, studiare con i diversi insegnanti e condividere il Progetto Ambiente.



Ulteriori informazioni sulle singole attività è possibile trovarle al sito www.societadidanza.it.

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Ultimo aggiornamento: Gennaio 2003 - email : info@societadidanza.it