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Danza.
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N. 13
Società di Danza
13 - 19 Gennaio 2003
Il Punto
Socialità e spettacolo
Nel nostro modo di pensare e fare danza l'elemento sociale e quello
rappresentativo sono fusi insieme. E' questo un punto fondamentale
del nostro sistema e necessita di estrema chiarezza. La finalità
della danza di società è la socializzazione tra i danzatori
mediante una specifica tecnica e secondo precisi modelli di relazione.
Uno dei modelli consiste esattamente nel considerare ogni singola danza
un momento di espressione della propria identità e al contempo un
momento di accettazione dell'espressione dell'identità altrui.
Nell'esercizio svolto a lezione per imparare una danza ci si applica
per acquisire un modo nuovo di esprimersi, un modo di comunicare ai
compagni di danza come ci piace essere e mostrarci; contemporaneamente
siamo spettatori partecipi della volont› espressiva e rappresentativa
dei compagni di danza. Per questa ragione, durante la danza, non è
assolutamente permesso tra danzatori correggersi ed è altamente
sconsigliato agli insegnanti di farlo: perchè durante
l'esecuzione della danza entriamo in uno stato mentale del tutto
diverso da quello in cui siamo mentre pratichiamo l'esercizio di
apprendimento. Il piacere che traiamo dalle nostre danze nasce
dalla sempre maggiore precisione e personalizzazione nel realizzare
la nostra parte in stretta concordanza con i partner; nasce dalla
soddisfazione di poter rappresentare la propria identità in una comunità
che la accetta e non la limita, anzi fonda proprio sullo stimolo allo sviluppo
dell'individuo nella cultura di gruppo la propria ragione di essere.
Detto questo è facile comprendere perchè noi detestiamo e
mettiamo in ridicolo la rappresentazione intesa come dimostrazione di
una pretesa superiorità artistica o tecnica,
la tendenza a voler diventare bravi per distinguersi
e elevarsi dalla "massa". La rappresentazione come trionfo
dell'edonismo non ci interessa. Preferiamo viverla come momento
di affermazione della propria identità in una dimensione di comunità condivisa.
Continua...
Fabio
Questa settimana si danza a:
Lunedì: Pisa, S.Lazzaro, Faenza (Rinascimento)
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna
Giovedì: Ferrara, Livorno
Venerdì: Lecce, Pisa, Trento
Sabato:
Domenica :
La prossima Festa
Modena
Festa della Solidarietà
Domenica 2 febbraio 2003
ore 16.00
Polisportiva Madonnina
Via Amundsen 90
Programma delle danze
Valzer Spagnolo
The Merry Reapers
Rinka
Strip the Willow
Waltz Country Dance
Quadriglia I Lancieri
A Tribute to the Borders
Valzer Dynamiden
Quadriglia Echi d'Estate
St Bernard Waltz
A Trip to Glasgow
Cinderella
Quadriglia Parade
Galop
Informazioni: Fabio 059. 223723
Leggere
Fechner Mallarmè Valèry Otto
Filosofia della danza
Il Melangolo, Genova, 1992
Una raccolta, piccola nella forma, ma significativa nel contenuto, che permette
di assumere dei punti di vista insoliti a chi è immerso nella prassi
della danza. Si tratta di una raccolta di quattro saggi di autori diversi:
Fechner, medico, fisico e psicologo che compone "Sulla danza" nei primi
decenni dell'Ottocento; segue Mallarmè con "Balletti" e "Altro studio di
danza" di fine '800; Valèry di inizio Novecento con "Filosofia della danza"
e il filofoso Otto con la conferenza "Per la danza della scuola di Elisabeth Duncan",
del 1949. Seguire i diversi percorsi di pensiero è un modo per immergersi in universi
concettuali che ci aiutano ad allargare gli orizzonti troppo spesso
angusti dell'operare quotidiano. Si materializza la coscienza che
la danza possa stimolare diversi aspetti della rilfessione intellettuale.
PROGETTO "SOLIDARIETA' "
Il progetto "Solidarietà " della Società di danza nasce dalla
consapevolezza che lo spirito di solidarietà è coerente con
i valori in cui il gruppo si riconosce. La danza e le iniziative
collegate ( i gran balli, le feste, gli stage, ecc. ) sono
vissute dalla maggior parte di noi come opportunità di
stare insieme e di condividere una esperienza che trova nel
danzare insieme, nelle forme proprie del nostro sistema,
una forma di comunicazione . Le danze di società hanno
infatti insito nella loro logica che ciascuno danzi non
per se stesso , ma con gli altri e perchè tutti possano trarre
divertimento e piacere dalla danza. Trovare nella danza e
nello stare bene insieme una dimensione soddisfacente
al bisogno di evasione dallo stress e dalle difficoltà
che la vita quotidiana ci impone non può non far subito
venire in mente per contrasto chi non ha tale opportunità.
La consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo si trovano in difficoltà
ha fatto riflettere sulla opportunità di far emergere la solidarietà
come valore del nostro gruppo ed il desiderio di
darne espressione in azioni concrete. Le iniziative di solidarietà
che possono essere sostenute con un contributo economico
sono numerosissime; tra di esse la scelta è caduta su un progetto della
Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ( AVSI ),
che ha sede a Cesena ed a Milano .
L'AVSI è un'associazione non governativa ( ONG )
senza scopo di lucro, costituita nel 1972 e impegnata
in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo,
riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri dal
1996 , accreditata presso il Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite.
L'obiettivo dello specifico progetto prescelto dalla Società di Danza è
quello di provvedere alle spese di funzionamento di una casa-famiglia che si
trova a Chiajna- Bucarest in Romania, affinchè possa continuare ad accogliere
i bambini sieropositivi. La Romania, in Europa, ha un triste
primato: vi si concentra la metà dei bambini sieropositivi o
malati di AIDS. Molti vivevano in orfanotrofio. Da lì sono stati
trasferiti in centri specializzati, come l'ospedale di Vidra e del Victor
Babes di Bucarest. Altri vivevano con la loro famiglia fino alla scoperta
della malattia. Anch'essi sono stati affidati ai centri di cura , e da
allora dimenticati. Sono cresciuti in istituti perlopiù
incapaci di accudirli e di adeguarsi all'evolversi dei loro bisogni,
e che sembravano avere semplicemente il compito di attendere la loro
morte. Negli ultimi tempi il governo nazionale si è espresso con
decisione auspicando una assistenza più confacente ai bisogni dei
bambini malati, ma un cambiamento dall'alto stenta a farsi strada.
La maggior parte della gente teme che il contagio possa avvenire per
la sola vicinanza fisica, cosicchè quando a scuola vene scoperto un
bambino siero positivo viene immediatamente espulso ed allontanato da tutti.
L'AVSI ha cercato in prima istanza di di individuare le famiglie
di origine dei bambini, per tentare un reinserimento familiare
o almeno un riallacciamento dei rapporti con le mamme e i papà
naturali, ma i risultati non sono stati quelli attesi. E' nato così
il progetto di accoglienza per bambini malati e abbandonati, che vuole
riprodurre il modello della famiglia naturale . La casa di Chiajna ,
intitolata ad una benefattrice , Emilia Vergani, dista 4 km da
Bucarest ed è stata costruita appositamente per accogliere
fino a dieci bambini. E' grande e bella, ogni bambino ha il suo letto,
la sua scrivania, i suoi giochi e i suoi vestiti. Ma nella " Casa Emilia "
i bambini hanno soprattutto dei genitori, non quelli naturali, ma
persone che hanno deciso di accoglierli come figli ( una coppia
con un figlio naturale ) , per accompagnarli ed aiutarli a dare
significato al pezzo di strada che si percorre. Oltre ai genitori
altre persone, a turno, provvedono alla cura dei bambini e della
casa. Al pomeriggio due educatori seguono i bambini nei compiti di scuola.
Si tratta di una operazione ambiziosa, proposta come progetto-pilota e come
esempio nella realtà rumena che ha bisogno di risorse.
Il contributo al progetto " Casa Emilia " verrà finanziato nel
2003 con i fondi che si renderanno disponibili a seguito della
organizzazione della festa della Società di Danza di domenica 2
febbraio e di altre feste specificamente organizzate.
Gli Stage
Pasqua
XI Seminario Pasquale di Danze Sociali di Tradizione Europea
18 - 21 aprile 2003 Busana (Reggio Emila)
Parco Nazionale dell'Appenino Tosco-Emiliano
Tre giorni di vita comunitaria e danza nella natura dell'Appenino Emiliano
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
Si studieranno le danze sociali di tradizione ottocentesca: Valzer, Quadriglie,
Polke, Mazurke e Scottish Country Dances.
Le classi saranno suddivise in livelli e le lezioni
si terranno sia al mattino che al pomeriggio.
Le serate saranno dedicate agli approfondimenti teorici.
Estate
Casa Estiva della Società di Danza
13 luglio - 31 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Danza di società e danza storica, coniugata al piacere del turismo
culturale in un'oasi naturale.
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
La Casa Estiva è un progetto pensato per permettere ai soci
della Società di Danza di scegliere una o più
settimane per incontrarsi in una situazione di comunità,
studiare con i diversi insegnanti e condividere il Progetto Ambiente.
Ulteriori informazioni sulle singole attività è possibile trovarle al
sito www.societadidanza.it.
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2003 -
email :
info@societadidanza.it