Societa' di Danza

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Lettere della Società di Danza - N. 15


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N. 15

Società di Danza

27 Gennaio - 2 Febbraio 2003

Il Punto

La lezione

1.Gli esercizi di preparazione

Le lezioni sono il principale momento di incontro di chi ha scelto di condividere il nostro progetto di danza. Avere un'idea chiara di come siano strutturate le lezioni è importante per poterne usufruire nel modo migliore. La lezione inizia sempre con gli esercizi di preparazione. Si tratta dei primi dieci minuti dell'incontro e sono minuti fondamentali per almeno due aspetti. Il primo è di carattere psicologico. Gli esercizi di preparazione, realizzati in circolo, al centro della sala, sono il momento di passaggio, di transizione dai pensieri quotidiani al mondo separato della danza. E' il momento di liberarsi da tutto ciò che durante la giornata, nel bene e soprattutto nel male, ci ha coinvolto e disporci a godere del piacere della danza sociale. Per questo motivo tutti, proprio tutti, devono chiudersi in circolo per gli esercizi di preparazione, sospendendo le attività di segreteria o altro (che non devono mai svolgersi durante la lezione). Rimanere fuori dal cerchio degli esercizi comunica la bruttissima sensazione di chiamarsi fuori dalla comunità, proprio nel momento in cui il gruppo intero dei danzatori si stringe in cerchio per iniziare la propria attività. Il primo aspetto è dunque di carattere psicologico: è il momento di gettare via, lasciare fuori dalla porta, i pensieri del vivere quotidiano e concentrarsi su ciò che si sta iniziando a condividere con i compagni di danza. Il secondo aspetto è di carattere tecnico. Negli esercizi di preparazione ci sono tutti gli elementi necessari per imparare e per perfezionarsi nell'esecuzione dei passi e nella tenuta del portamento. Non porre la giusta attenzione su questa prima parte della lezione è un errore che porta la conseguenza di imprecisioni nell'apertura e nella chiusura dei passi, imprecisioni nella tenuta di posizioni definite ed evidenti carenze di stile nell'esecuzione dei passi per mancanza di adeguato controllo dell'uso del collo del piede, del ginocchio, dell'anca, del bacino e delle spalle (solo per citare gli snodi più importanti).

Continua...
Fabio

Questa settimana si danza a:

Lunedì: S.Lazzaro
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna, Lecce
Giovedì: Ferrara, Lecce, Livorno
Venerdì: Pisa
Sabato:
Domenica : Festa della Solidarietà Modena


La prossima Festa

Modena

Festa della Solidarietà

Domenica 2 febbraio 2003
ore 16.00

Polisportiva Madonnina
Via Amundsen 90

Programma delle danze

Valzer Spagnolo
The Merry Reapers
Rinka
Strip the Willow
Waltz Country Dance
Quadriglia I Lancieri
A Tribute to the Borders
Valzer Dynamiden
Quadriglia Echi d'Estate
St Bernard Waltz
A Trip to Glasgow
Cinderella
Quadriglia Parade
Galop


Informazioni: Fabio 059. 223723


Leggere

Fabrizio Andreella
Il corpo sospeso
Il cardo, Venezia, 1994

Andreella è uno studioso di storia delle idee e dei fenomeni culturali nell'età moderna. Il suo libro ci aiuta ad ampliare le nostre prospettive, cosa sempre utile per fuggire le angustie dei generi predefiniti, sviluppando un indagine sull' identità della danza in rapporto ai suoi elementi costitutivi: il corpo, il gesto, l'anima, il rito, il linguaggio e il sacro. Un libro di non facile lettura, ma stimolante perchè pone domande sul perchè e il come la danza nell'Occidente all'inizio dell'epoca moderna sia stata rinchiusa nell'ambito dell'intrattenimento e dell'arte, perdendo l'antico ruolo di forma espressiva globale. O, ancora, la ricerca delle motivazioni del conflitto tra l'autorità della Chiesa e la pratica corporea della danza.


PROGETTO "SOLIDARIETA' "

Il progetto "Solidarietà " della Società di danza nasce dalla consapevolezza che lo spirito di solidarietà è coerente con i valori in cui il gruppo si riconosce. La danza e le iniziative collegate ( i gran balli, le feste, gli stage, ecc. ) sono vissute dalla maggior parte di noi come opportunità di stare insieme e di condividere una esperienza che trova nel danzare insieme, nelle forme proprie del nostro sistema, una forma di comunicazione . Le danze di società hanno infatti insito nella loro logica che ciascuno danzi non per se stesso , ma con gli altri e perchè tutti possano trarre divertimento e piacere dalla danza. Trovare nella danza e nello stare bene insieme una dimensione soddisfacente al bisogno di evasione dallo stress e dalle difficoltà che la vita quotidiana ci impone non può non far subito venire in mente per contrasto chi non ha tale opportunità. La consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo si trovano in difficoltà ha fatto riflettere sulla opportunità di far emergere la solidarietà come valore del nostro gruppo ed il desiderio di darne espressione in azioni concrete. Le iniziative di solidarietà che possono essere sostenute con un contributo economico sono numerosissime; tra di esse la scelta è caduta su un progetto della Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ( AVSI ), che ha sede a Cesena ed a Milano .
L'AVSI è un'associazione non governativa ( ONG ) senza scopo di lucro, costituita nel 1972 e impegnata in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri dal 1996 , accreditata presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
L'obiettivo dello specifico progetto prescelto dalla Società di Danza è quello di provvedere alle spese di funzionamento di una casa-famiglia che si trova a Chiajna- Bucarest in Romania, affinchè possa continuare ad accogliere i bambini sieropositivi. La Romania, in Europa, ha un triste primato: vi si concentra la metà dei bambini sieropositivi o malati di AIDS. Molti vivevano in orfanotrofio. Da lì sono stati trasferiti in centri specializzati, come l'ospedale di Vidra e del Victor Babes di Bucarest. Altri vivevano con la loro famiglia fino alla scoperta della malattia. Anch'essi sono stati affidati ai centri di cura , e da allora dimenticati. Sono cresciuti in istituti perlopiù incapaci di accudirli e di adeguarsi all'evolversi dei loro bisogni, e che sembravano avere semplicemente il compito di attendere la loro morte. Negli ultimi tempi il governo nazionale si è espresso con decisione auspicando una assistenza più confacente ai bisogni dei bambini malati, ma un cambiamento dall'alto stenta a farsi strada. La maggior parte della gente teme che il contagio possa avvenire per la sola vicinanza fisica, cosicchè quando a scuola vene scoperto un bambino siero positivo viene immediatamente espulso ed allontanato da tutti.
L'AVSI ha cercato in prima istanza di di individuare le famiglie di origine dei bambini, per tentare un reinserimento familiare o almeno un riallacciamento dei rapporti con le mamme e i papà naturali, ma i risultati non sono stati quelli attesi. E' nato così il progetto di accoglienza per bambini malati e abbandonati, che vuole riprodurre il modello della famiglia naturale . La casa di Chiajna , intitolata ad una benefattrice , Emilia Vergani, dista 4 km da Bucarest ed è stata costruita appositamente per accogliere fino a dieci bambini. E' grande e bella, ogni bambino ha il suo letto, la sua scrivania, i suoi giochi e i suoi vestiti. Ma nella " Casa Emilia " i bambini hanno soprattutto dei genitori, non quelli naturali, ma persone che hanno deciso di accoglierli come figli ( una coppia con un figlio naturale ) , per accompagnarli ed aiutarli a dare significato al pezzo di strada che si percorre. Oltre ai genitori altre persone, a turno, provvedono alla cura dei bambini e della casa. Al pomeriggio due educatori seguono i bambini nei compiti di scuola. Si tratta di una operazione ambiziosa, proposta come progetto-pilota e come esempio nella realtà rumena che ha bisogno di risorse.
Il contributo al progetto " Casa Emilia " verrà finanziato nel 2003 con i fondi che si renderanno disponibili a seguito della organizzazione della festa della Società di Danza di domenica 2 febbraio e di altre feste specificamente organizzate.


Gli Stage

Pasqua
XI Seminario Pasquale di Danze Sociali di Tradizione Europea

18 - 21 aprile 2003 Busana (Reggio Emila)
Parco Nazionale dell'Appenino Tosco-Emiliano

Tre giorni di vita comunitaria e danza nella natura dell'Appenino Emiliano
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica


Si studieranno le danze sociali di tradizione ottocentesca: Valzer, Quadriglie, Polke, Mazurke e Scottish Country Dances. Le classi saranno suddivise in livelli e le lezioni si terranno sia al mattino che al pomeriggio. Le serate saranno dedicate agli approfondimenti teorici.


Estate

Casa Estiva della Società di Danza

13 luglio - 31 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Danza di società e danza storica, coniugata al piacere del turismo culturale in un'oasi naturale.

Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica

La Casa Estiva è un progetto pensato per permettere ai soci della Società di Danza di scegliere una o più settimane per incontrarsi in una situazione di comunità, studiare con i diversi insegnanti e condividere il Progetto Ambiente.



Ulteriori informazioni sulle singole attività è possibile trovarle al sito www.societadidanza.it.

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Ultimo aggiornamento: Gennaio 2003 - email : info@societadidanza.it