La lettera estiva
Appendice "letteraria"
N. 1
Venti anni fa, anno più anno meno, mi trovavo in Russia, seguendo le tracce di un attore italiano dell'Ottocento, un attore di grande fama e celebrità ai tempi suoi, ma ormai
quasi sconosciuto ai nostri, Tommaso Salvini. Non erano ancora gli anni
dell'apertura, della trasparenza, della perestrojka e gli archivi rimanevano
ancora serrati agli studiosi stranieri. Eppure tra i legni impregnati di polveri
e muffe della antica Biblioteca del Gitis, l'Istituto Nazionale d'Arte Teatrale,
era possibile scovare volumi e ancor più strane raccolte di documenti di grande
utilità ed interesse. Fu in un pomeriggio imbevuto nella pioggiorellina fitta e
costante che carezzava le alte, sudice vetrate che illuminavano la sala di
lettura; fu in quel pomeriggio che, con uno scarto improvviso ed illogico del
pensiero, iniziai a vagabondare a casaccio tra le schedine rigorosamente
compilate a mano, raccolte in un cassettino di legno contenente il catalogo
della collezione Bachrushin. Che il destino si diverta a giocare con le nostre
volontà, spostando le carte in tavola, barando e bleffando, è risaputo. Ma quel
pomeriggio il caso chiuse davvero i sui occhi e mi passò una mano, concedendomi
uno sguardo di rispetto. Lasciò che le mie mani e i miei occhi, che correvano
veloci tra i cartoncini cercando di Grandi Attori e Teatro Italiano, rimanessero
colpiti da qualcosa che a già a prima vista strideva e mi forzò, mi costrinse a
fermarmi, non fosse altro che per dar conto di quella fulminea sensazione di
disagio. Semplice, avevo incontrato una scrittura non cirillica; di più, avevo
davanti agli occhi il titolo di un libro in italiano. Nel mare delle onde
cirilliche un relitto solido e compatto di caratteri latini. La curiosità ebbe
il sopravvento, per quanto si trattava, evidentemente, di qualcosa che mi
portava lontano dal mio sentiero di ricerca. Era il nome dell'autore a me
ignoto, Ivan Boskinov, e il titolo dell'opera, per me allora, di nessun
interesse, Il Maestro di Ballo. Libro stampato a Odessa nel 1878, dalla
tipografia dei fratelli Efros. Senza un motivo, senza alcuna ragione ragionata,
spinto dalla curiosità più naturale e pura, quel sentimento che ci fa divenire
talvolta stupidi altre volte geniali, compilai il modulo di richiesta, lo
consegnai alla paciosa tutta curve e spigoli che teneva sott'occhio ogni mio
gesto e attesi, senza sapere cosa, senza sapere perchè.
La velocità con cui il
libro pervenne alle mie mani e il sorriso tagliente che l'accompagnava mi
preoccuparono non poco. Ricordo che allertai i sensi superiori,
quelli che si
mettono in moto quando scattano stati di allerta dovuti all'accadere di
eventi
tanto insoliti quanto improbabili. Eppure, mascherando il mascherabile, presi il
volume e sfogliandolo a casaccio, esagerando in maniera più buffa che
convincente un'aria di
disinteresse, tornai al mio tavolo, avendo la sensazione
precisa di avere l'azzurro ghiacciato degli occhi della matrioska, che mi aveva
appena omaggiato del servizio e del terribile sorriso, concentrato sulla mia
schiena. Perchè? C'entrava qualcosa il libro che casualmente aveva attirato la
mia attenzione con il comportamento
allarmante della donna che me l'aveva
consegnato? O era la paranoia che iniziava a minare il mio stato emotivo,
causata probabilmente dall'isolamento in cui mi ero costretto per forzare i
tempi del mio studio? Il pensiero
correva già a balzelloni tra un'ipotesi e la
concatenata successiva, allontanandosi con noncuranza dall'oggetto che aveva
scatenato quel processo incontrollato e pericolosamente incontrollabile nelle
menti indebolite. La mano forte, tonda e cicciottella che mi si posò sulla
spalla troncò con decisione il delirio in fase nascente.
continua...
Fabio
Casa Estiva della Società di Danza
2-30 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Tindara Addabbo, Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta
Fanuli, Fabio Mòllica
La Scuola estiva è un momento di incontro e condivisione di diversi piaceri: la danza, il mare, la collina, i percorsi culturali. E' un luogo per incontrare appassionati e amici provenienti dalle diverse città e condividere lo studio di programmi di danza presentati dai diversi insegnanti: ogni settimana un insegnante e un programma diverso. La mattina le lezioni presso la Casa Estiva, al fresco della collina. Il pomeriggio il mare con le spiagge del Golfo di Patti, la campagna circostante o le montagne dei vicini Nebrodi e gli itinerari culturali attraverso la Sicilia antica. La Casa Estiva è pensata per essere un luogo di incontro e condivisione, dalla danza alla vita conviviale, con l'uso della cucina comune o del forno a legna per preparare insieme le cene e le feste serali. La Casa Estiva è anche un Progetto Ambiente. Ogni partecipante pianterà un albero sviluppando una pratica che vorremmo ci portasse, in tempi brevi, ad adottare un terreno da curare con pratiche di rimboschimento e salvaguardia, in collaborazione con Associazioni ambientaliste.
Alloggio - vitto - costi
La Casa Estiva è un Teatro di Campagna, la cui parte abitativa può ospitare 12 persone, divise in due appartamenti forniti di doppi servizi e cucina: 1 camera singola, 3 camere da due posti e 2 camere da tre posti. Nelle vicinanze sono disponibili altri appartamenti con camere a due-tre posti. La biancheria da letto è inclusa. Il costo complessivo è di 250 euro a settimana (stage e alloggio) con arrivo il pomeriggio del sabato e partenza la mattina del sabato. Coloro che desiderassero una diversa sistemazione (alberghi, campeggi, agriturismo) riceveranno a richiesta ulteriori informazioni. Il costo del solo stage è di 100 euro. La scheda di iscrizione dovrà pervenire presso la Società di Danza-Circolo Modenese, via Cavallerini 6, 41100 Modena, entro il 15 aprile 2003. La prenotazione è valida solo al ricevimento di una caparra di 50 euro. Il saldo della spesa prevista deve avvenire il giorno di arrivo
www.societadidanza.it