Un rettangolino in basso a destra della quarta ed ultima pagina del giornale locale. L'angolo più ostile ad ogni volontà di appariscenza. Poche righe raccolte dentro una cornicetta lineare, senza pretese e fronzoli. Un'improbabile comunicazione commerciale che limava a stento lo spazio tra i caratteri cubitali che la circondavano prevaricandola. Un avviso disarmante per la sua ingenua serietà; quasi una poesia tra le frottole degli imbonitori. Un annuncio in forma dimessa tra i roboanti richiami della pubblicità sparsa intorno intorno. Difficile pensare ad una seria volontà di attenzione nell'estensore di quella nota. Ancor più difficile immaginare l'attenzione del lettore catturata da quel rettangolino bordato di nero. Eppure, quelle tre righe, cambiarono la vita della nostra cittadina. Generarono il movimento di un grande intreccio che inanellò destini, unì e separò, nutrì amori e seminò rancori. Righe che portarono macchie e sollevarono vite, sciolsero nodi antichi e ne annodarono di forti. Con quell'avviso la storia della nostra città abbandonò il suo corso lineare, il disegno preciso del fluire degli accadimenti conosciuti e certi, da sempre ostile agli accidenti dell'azzardo. Da un'azione semplice, quasi banale, all'apparenza portatrice di nessun profondo significato, si dipartì un intreccio che presto divenne un groviglio di sensi. Così le poche parole in cornicetta lievitarono presto dal loro significato letterale e nutrirono la fantasia dapprima, quindi l'azione.

continua...
Fabio