Societa' di Danza

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Lettere della Società di Danza - N. 37


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N. 37
Società di Danza

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30 Giugno - 6 Luglio 2003

Appendice "letteraria"

N. 5

Il primo anello della catena fu il colonnello a riposo Odoardo Tinsa, uomo asciutto nel fisico e nel cervello, come spesso lo definiva la moglie, lasciando intendere con l'intonazione della voce e la tensione degli occhi che quell'asciutto riferito al cervello non voleva essere proprio un complimento. Come tutte le mattine, senza che pioggia, neve, nebbia, bollitura d'afa d'agosto lo ostacolasse, Odoardo Tinsa si recava al Circolo per leggere il giornale. Non era questa la prima azione seria e compiuta cui s'impegnava da quando, alle prime luci dell'alba, si consegnava al nuovo giorno, non una delle tante incombenze che il senso del dovere gli affardellava sulla coscienza, ma era un momento essenziale di quel gran rituale che era la sua vita quotidiana. Serrare il portone di casa e dirigersi verso il Circolo non era una semplice abitudine. Andare al Circolo per leggere il giornale era il vero principio della sua giornata, il momento in cui aveva inizio la sua vita di essere sociale, di cittadino. Il giornale, Tinsa, poteva leggerlo comodamente a casa. Avrebbe potuto riceverlo, sottoscrivendone l'abbonamento, direttamente dalla tipografia alla sua abitazione, ma la lettura al Circolo presentava due caratteristiche di fondamentale importanza. Prima: il colonnello Tinsa pagava la sua quota mensile per accedere al Circolo della Società del Casino e la lettura dei giornali era un servizio che il Circolo offriva ai propri soci; dunque lui pagava già una quota per l'abbonamento al giornale, che senso avrebbe avuto, si era detto, pagarne un'altra? Seconda: al Circolo c'era il suo pubblico e per nulla al mondo avrebbe rinunciato al piacere della lettura ad alta voce delle notizie del giorno. Allo stesso modo, per nulla al mondo, il suo pubblico avrebbe rinunciato alla lettura ad alta voce recitata dal colonnello Odoardo Tinsa nella sala di lettura del Circolo. Tutte le mattine, passate le dieci, gli incalliti nullafacenti che animavano la vita della Società del Casino, si ritrovavano nella sala di lettura e apparecchiavano la scena: su un tavolino posto al centro della sala veniva adagiato il giornale, senza alcun minimo accenno di piega per non urticare il senso dell'ordine del colonnello, un bicchiere e una caraffa di acqua; una poltrona comoda e solitaria completava l'arredo. Tutte le mattine, da anni, si ripeteva il rituale. Anche la mattina del dieci settembre Tinsa fece il suo ingresso, salutò ad uno ad uno tutti i presenti, si accomodò in poltrona, sollevò il giornale ed iniziò la sua recita. Niente lasciava presagire che si sarebbe trattato di un canovaccio diverso da quello conosciuto; una trama sempre identica entro la quale variavano giornalmente le notizie, ma la cui importanza era quasi nulla, perché il divertimento consisteva tutto nella modalità della lettura, nella scelta delle notizie, nei commenti dell'attore recitante. Tinsa non iniziava mai dalle notizie serie, anzi, le cercava di evitare, perch´ il suo rispetto dell'autorità costituita, a tutti i livelli della scala gerarchica politico militare, gli impediva qualsiasi, anche il più piccolo accenno di ironia e dato che le notizie serie coinvolgevano il governo per la politica e i generali per la guerra, lui le lasciava mute nell'inchiostro della pagina. La lettura iniziava sempre col suo cavallo di battaglia: la pubblicità, il pezzo forte della sua inventiva mimica. Anche quella mattina la pagina della pubblicità gli regalava ampie possibilità, ma al suo pubblico attento, anzi attentissimo alle sfumature della lettura, il colonnello riservò subito la prima sorpresa: un silenzio che dopo il primo minuto iniziò a velare d'imbarazzo l'intera sala. Nessuna esclamazione, nessun mah! e nessun boh!, n&ecute; sospiri n&ecute; sobbalzi, niente ghigni, musi storti ed occhi stretti, solo il silenzio dello sguardo fisso sulla pagina. Tutti compresero che quella mattina non ci sarebbe stato spettacolo. Infine il lettore alzì lo sguardo verso il suo pubblico e senza leggere, ma ripetendo a memoria, lo sguardo sopra le teste dei presenti, senza sfumatura alcuna nella voce, enunciò:

"Il Maestro di Ballo Gualtiero Guarnera è lieto di annunciare che aprirà presto la sua scuola presso le sale del Palazzo Bellentani."

continua...
Fabio


Appuntamenti
  • Bologna: Danza sotto le stelle
Martedì 1 luglio Pista di pattinaggio Parco della Resistenza, via della Repubblica, San Lazzaro di Savena ore 21-23
  • Landro: Casa Estiva
2-30 agosto Danza e vacanza
  • Livorno
12 luglio, ore 21.30, Castelnuovo della Misericordia, Danze Scozzesi
  • Pisa
11 luglio, ore 21, Leopolda, Danze dell'Ottocento

Gli Stage
Estate

Casa Estiva della Società di Danza

2-30 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)


Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Tindara Addabbo, Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica

La Scuola estiva è un momento di incontro e condivisione di diversi piaceri: la danza, il mare, la collina, i percorsi culturali. E' un luogo per incontrare appassionati e amici provenienti dalle diverse città e condividere lo studio di programmi di danza presentati dai diversi insegnanti: ogni settimana un insegnante e un programma diverso. La mattina le lezioni presso la Casa Estiva, al fresco della collina. Il pomeriggio il mare con le spiagge del Golfo di Patti, la campagna circostante o le montagne dei vicini Nebrodi e gli itinerari culturali attraverso la Sicilia antica. La Casa Estiva è pensata per essere un luogo di incontro e condivisione, dalla danza alla vita conviviale, con l'uso della cucina comune o del forno a legna per preparare insieme le cene e le feste serali. La Casa Estiva è anche un Progetto Ambiente. Ogni partecipante pianterà un albero sviluppando una pratica che vorremmo ci portasse, in tempi brevi, ad adottare un terreno da curare con pratiche di rimboschimento e salvaguardia, in collaborazione con Associazioni ambientaliste.

Alloggio - vitto - costi

La Casa Estiva è un Teatro di Campagna, la cui parte abitativa può ospitare 12 persone, divise in due appartamenti forniti di doppi servizi e cucina: 1 camera singola, 3 camere da due posti e 2 camere da tre posti. Nelle vicinanze sono disponibili altri appartamenti con camere a due-tre posti. La biancheria da letto è inclusa. Il costo complessivo è di 250 euro a settimana (stage e alloggio) con arrivo il pomeriggio del sabato e partenza la mattina del sabato. Coloro che desiderassero una diversa sistemazione (alberghi, campeggi, agriturismo) riceveranno a richiesta ulteriori informazioni. Il costo del solo stage è di 100 euro. La scheda di iscrizione dovrà pervenire presso la Società di Danza-Circolo Modenese, via Cavallerini 6, 41100 Modena, entro il 15 aprile 2003. La prenotazione è valida solo al ricevimento di una caparra di 50 euro. Il saldo della spesa prevista deve avvenire il giorno di arrivo


Ulteriori informazioni sulle singole attività al sito:

www.societadidanza.it


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Ultimo aggiornamento: Giugno 2003 - email : info@societadidanza.it