Societa' di Danza

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Lettere della Società di Danza - N. 48


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N. 48

Società di Danza

www.societadidanza.it

20 - 26 Ottobre 2003

Questa settimana si danza a


Lunedì: S. Lazzaro, Pontedera

Martedì: Casalecchio, Modena

Mercoledì: Bologna

Giovedì: Castelfranco, Ferrara, Livorno

Venerdì: Faenza, Pisa

Sabato:

Domenica:
La storia

Iniziamo da questa settimana la conoscenza del valzer, studiato negli aspetti storici, nelle caratteristiche musicali e nei dettagli strettamente tecnici.

1.Il primo problema che pressocchè tutti gli storici della danza si sono posti è quello delle origini. Riuscire a risalire, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo al momento in cui prese vita il valzer. Considerando che le due caratteristiche fondamentali del valzer sono la coppia abbracciata che ruota, su se stessa e intorno al luogo della danza, e il tempo musicale ternario, gli studiosi hanno cercato tutti gli antecedenti che possedessero queste due caratteristiche e li hanno accostati in sequenza cronologica. Per questa via la Volta, danza diffusa nelle corti europee del Cinquecento, è stata unanimemente identificata come l'antecedente del valzer. In maniera identica il Dreher, danza molto popolare nello stesso periodo nei territori germanici, è stata individuata come la radice principale del valzer. Io credo che si cia un errore di fondo, proprio nell'idea di dover cercare le origini del valzer in un periodo storico che non sia quello proprio in cui il valzer è nato e si è affermato. Che nell'Alto Medioevo o nel Rinascimento si danzasse in giro per l'Europa una qualche danza in tempo ternario che implicava una rotazione della coppia non ha nulla a che vedere con la nascita e lo sviluppo del valzer. Ogni danza appartiene solo e soltanto al suo tempo, perchè la danza è un elemento vivo della società in cui nasce e si sviluppa, della quale assorbe e rispecchia talune caratteristiche. La Volta fu una tra le tante danze in voga per un certo periodo nelle corti europee, appartiene al suo tempo, ci parla della vita di corte e delle relazioni che nella danza intessevano i cortigiani. Il Dreher, per quel poco che se ne conosce, appartiene alla cultura contadina e popolare delle città tedesche meridionali. Il valzer vive nella società borghese che si afferma lentamente dalla fine del Settecento in avanti. È una danza attraverso la quale si alterano i principi fissati da generazioni del rapporto tra uomo e donna all'interno del ballo, inteso sia come evento festivo che come danza vera e propria. Il valzer, lentamente ma decisamente, rivoluzionò il modo di pensare la danza. Volendo a tutti i costi cercare delle radici, possiamo lasciarci affascinare dalle parole scritte da Goethe nel 1774 nel "I dolori del giovane Werther": "Così cominciammo e per un po' ci dilettammo ad intrecciar variamente le braccia. Con che grazia, con che scioltezza si muoveva! E quando poi cominciammo il valzer, e le coppie presero a girarsi intorno a vicenda come le sfere celesti, sulle prime le cose non andarono senza un po' di pittoresca confusione siccome pochi soltanto lo sanno ballare. Li lasciammo prudentemente sfogare, e quando i più goffi ebbero sgombrata la scena entrammo noi e un'altra coppia, Audran e la sua dama, e continuammo validamente. Non mi sono mai sentito così agile. Non ero più un uomo. Tener fra le braccia la più amabile delle creature e con lei volare intorno come il turbine e veder dileguare ogni altra cosa in giro...". È la borghesia di una città tedesca che balla. In quegli anni in nessun altra città d'Italia, Francia, Regno Unito o Spagna si sarebbe ballato il valzer come accade a Werther, tra un minuetto e una contraddanza. Ma il valzer che ci racconta Goethe è in realtà un Landler, danza di coppia, figurata, che possiamo prendere definitivamente in considerazione come il prototipo del valzer ottocentesco.



La prossima Festa

31 Ottobre 2003
Faenza, Festa di 'Halloween'

I Libri della Società di Danza

1. Fabio Mòllica, La Danza di Società nell'Italia dell'800, Bologna, Società di Danza, 1995.

2. Fabio Mòllica, Tre secoli di danza in collegio italiano. Il Collegio San Carlo di Modena 1626-1921, Bologna, Società di Danza, 2000.

3. Aspetti della cultura di danza nell'Europa del Settecento, Atti del convegno Bologna e la cultura europea di danza nel Settecento Bologna 2-4 giugno 2000, a cura di F.Mòllica, Bologna, Società di Danza, 2001

4. Fabio Mòllica, Danza di Società di tradizione europea. Un Sistema, Modena, Società di Danza, 2002.

I Quaderni

1. Alessia Branchi, Tradizione e Innovazione nella Scottish Country, 1999.
2. Simonetta Balsamo, Diagrammi di danza, 2003.

Ulteriori informazioni sulle singole attività al sito:

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Ultimo aggiornamento: ottobre 2003 - email : info@societadidanza.it