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Danza.
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N. 49
Società di Danza
www.societadidanza.it
27 Ottobre - 2 Novembre 2003
Questa settimana si danza a
Lunedì: S. Lazzaro, Pontedera
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna
Giovedì: Castelfranco, Ferrara, Livorno
Venerdì: Faenza, Pisa, Trento
Sabato:
Domenica:
La prossima Festa
31 Ottobre 2003
Faenza,
Festa di 'Halloween'
Bologna
Tea dance - 9 novembre 2003
Parco della Montagnola, ore 15.00
Programma delle danze
1. Valzer Spagnolo
2. The Bob of Fettercairn
3. Quadriglia Schutzen
4. The Honeymoon
5. Postie's Jig
6. St.Bernard Waltz
7. Mazurka Lo Sberleffo
8. The Dhoon
1. Valzer Flammen
2. Quadrigia I Dioscuri
3. Espie McNabb
4. Dynamiden Waltz
5. Quadriglia Notte a Venezia
6. C'est l'Amour
7. Valzer Maschere Segrete
8. Galop
La storia
Il Valzer
2.Le radici del valzer affondano, come a ragione sostiene Rémi Hess, nella società europea e non in singole nazioni. Nel formarsi, crescere e divenire egemone di uno strato sociale, la borghesia, c'è lo sviluppo del valzer come danza di coppia tra la metà del '700 e i primi decenni del Novecento. Durante questo lungo arco di tempo il valzer inizia ad essere presente, qui e là in Europa, nelle feste da ballo in campagna e in città. Si conquista lentamente un posto nei programmi d'insegnamento dei maestri di ballo, fino a divenire, quando l'autorità costituita ne accetta l'esistenza nelle corti di tutta Europa, la danza regina sia nei balli pubblici che nei balli privati. I maestri di ballo ne sviluppano, attraverso l'Ottocento, diverse varianti esecutive, cercando nella variazione della forma d'inseguire la domanda di innovazione continua che la nuova società borghese richiedeva per i propri consumi, nella moda come nel divertimento. Il valzer ha uno sviluppo anche nella sua forma musicale, sia nel puro e semplice campo del ballo che nell'evoluzione verso la sua forma esclusivamente concertistica, separata del tutto dalla funzionalità al movimento dei ballerini. Del valzer, come forma di danza e come forma musicale, è possibile studiarne gli sviluppi, ricostruirne la storia materiale. I maestri di danza, dai primi anni dell'800 hanno inserito nei loro manuali la descrizione di passi e figure; gli editori-stampatori dal canto loro hanno sempre avuto nella stampa dei brani musicali la loro ragione di esistenza e il mercato degli spartiti per musica da ballo era, già da secoli, tra i più fiorenti nel settore musicale; i musicisti avevano nella pubblicazione delle loro opere un cespite fondamentale dei loro introiti. Abbiamo quindi nei documenti a stampa materiale sufficente per seguire lo sviluppo del valzer attraverso tutto il secolo in questione. Ci limitiamo al secolo dell'affermazione del valzer e non al Settecento almeno per un paio di motivi. Il primo è che le danze in coppia chiusa, che utilizzano musiche in tempo ternario ed eseguono il movimento di rivoluzione e rotazione della coppia, intorno all'asse posto al centro della coppia e intorno alla sala, non sono ancora riconosciute come danze di "Società" e perciò non trovano posto nei manuali di danza. E' quasi impossibile una ricostruzione certa delle modalità di esecuzione. Sappiamo che dalla seconda metà del '700 valse, dreher, deutscher, landler, walzer sono danze e musiche in voga e che già dal secolo precedente erano in qualche modo presenti nella cultura contadina e urbana di alcune regioni d'Europa, ma non sappiamo come venivano danzate. Possiamo immaginarlo per via intuitiva con l'aiuto di qualche immagine a stampa, ma non ricostruirle con precisione. Il secondo motivo è che il valzer che noi conosciamo e danziamo è stato generato dall'insegnamento di generazioni di maestri di ballo che nell'Ottocento hanno omogeneizzato le diversità giungendo ad una standardizzazione che ha prodotto le varianti che noi conosciamo o che, anche se in disuso, possiamo studiare perchè chiaramente fissate sulla carta dei manuali editi o manoscritti. Il valzer che a noi interessa studiare è quello prodotto da maestri e musicisti del XIX secolo, perchè fu allora che questa danza sviluppò la propria tecnica e maturò la propria ragion d'essere.
continua...
Fabio
I Libri della
Società di Danza
1. Fabio Mòllica, La Danza di
Società nell'Italia dell'800, Bologna, Società di Danza, 1995.
2. Fabio Mòllica, Tre secoli di
danza in collegio italiano. Il Collegio San Carlo di Modena 1626-1921,
Bologna, Società di Danza, 2000.
3. Aspetti della cultura di danza
nell'Europa del Settecento, Atti del convegno Bologna e la cultura europea
di danza nel Settecento Bologna 2-4 giugno 2000, a cura di F.Mòllica, Bologna,
Società di Danza, 2001
4. Fabio Mòllica, Danza di
Società di tradizione europea. Un Sistema, Modena, Società di Danza,
2002.
I Quaderni
1. Alessia Branchi, Tradizione e
Innovazione nella Scottish Country, 1999.
2. Simonetta Balsamo, Diagrammi di danza, 2003.