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Danza.
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N. 7
Società di Danza
25 Novembre - 1 Dicembre 2002
Il Punto
La festa
Le feste sono, con una definizione sintetica, il momento in cui si realizza
il sistema di danza studiato a lezione, l'occasione
per mettere in pratica le danze apprese durante il corso. In realtà
le feste sono un evento più complesso e sono da considerare nel loro
multiforme significato. La festa vive nel piacere e nella cura dell'elemento
puramente coreografico, cioè della realizzazione delle danze,
come nel piacere e nella cura dell'organizzazione complessiva. Se le
danze sono infatti l'elemento più appariscente e più importante della
festa, dobbiamo considerare che le danze avvengono all'interno di
una sala e la sua preparazione, il suo allestimento, diviene un
elemento essenziale dell'evento. La festa è il momento in cui
prende forma l'impegno di tutti coloro che l'hanno voluta.
La festa vive nel lavoro di preparazione dei carnet dove
segnare i partner per le danze e delle relative matitine,
nella cura per la scelta delle tovaglie e il modo di
apparecchiare i tavolini, nell'attenzione nel preparare
la torta preferita per imbandire la tavola comune e
nel scegliere il vino giusto. La festa è viva in quanto chi vi partecipa porta con sè
il desiderio di condividere la gioia della danza, di trovare vecchi
e nuovi amici con i quali dar luogo al piacere della danza.
L'organizzazione della festa è un elemento importante perchè
costituisce l'edificazione del giusto involucro al cui interno
si svolge il programma della sequenza di danze.
Continua...
Fabio
Questa settimana si danza a:
Lunedì: Pisa, S.Lazzaro
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna
Giovedì: Ferrara, Livorno
Venerdì: Lecce, Pisa
Sabato:
Domenica :
La prossima Festa
Sabato 14 dicembre 2002
Bologna
Palazzo Torfanini
Programma delle danze
Valzer Spagnolo
Leap Year
la musa danzante
the haymakers
quadr. parade
st. bernard waltz
circassian circle
well done jack
valzer fantasia
cuore di donna
qu.la bella elena
valzer imperiale
the diamond jubilee
polka extempore
qu. echi d'estate
carosello di dame
Galop
Informazioni: Alessia 051.373102
II Mostra Fotografica
Il Circolo Pisano della Società di Danza organizza la II Mostra Fotografica
a Pisa presso
il Royal Victoria Hotel in occasione del
Tè danzante di Natale
il 21 Dicembre 2002 dalle ore 18,00
Regolamento.
La mostra è aperta a tutti coloro che posseggono foto relative alla nostra attività.
Il tema deve riguardare l'attività dell'Associazione nel suo complesso.
Le stampe dovranno avere il lato maggiore compreso fra i 30 e 40 cm.
incluso il cartoncino su cui dovranno essere montate. Sul retro dovrà essere indicato: a) Nome e Cognome dell'autore (se
conosciuto) ; b) Nome e Cognome del proprietario; c) Titolo dell'opera; d)
Anno di realizzazione.
La loro consegna dovrà avvenire entro e non oltre il 14/12/02 ad Andrea Lepri
(05044247@iol.it, tel. 050 44247).
Ogni proprietario/autore è responsabile del contenuto delle foto presentate e ne
autorizza la pubblicazione senza scopo di lucro. Pur assicurando la massima cura
nell'allestimento della mostra, gli organizzatori declinano ogni responsabilità
per eventuali smarrimenti, furti , danneggiamenti. Tutti i presenti al Tè
Danzante potranno votare la foto migliore per
l'assegnazione di un premio simbolico. Chi volesse partecipare alla mostra puo'
contattare il Circolo Pisano per concordare le modalità di invio delle foto.
Leggere
Walter Sorell
Storia della Danza
Il Mulino, Bologna.
L'opera di Sorell, Dance in its Time,
nell'edizione originale americana del
1981 è un interessante tentativo di superare l'immagine della storia
della danza come separata storia di genere. La danza viene studiata da Sorell
nel suo contesto sociale, culturale e artistico, così da permettere una lettura
più complessa ed articolata. Il volume, con una introduzione di Eugenia Casini
Ropa, conduce il lettore dal Medioevo al Novecento, cogliendo gli aspetti essenziali
delle diverse epoche storiche, dal Manierismo al Neoclassismo, dai mutamenti dell' Illuminismo
al balletto romantico, dal rottura "Fin de siècle" alla "crisi della cultura nel nostro
tempo". E' un libro per diversi aspetti essenziale per chi volesse comprendere la danza
nel contesto sociale che l'ha generata, pur non essendo, per diretta ammissione dell'autore,
un testo "completo" di storia della danza.
PROGETTO "SOLIDARIETA' "
Il progetto "Solidarietà " della Società di danza nasce dalla
consapevolezza che lo spirito di solidarietà è coerente con
i valori in cui il gruppo si riconosce. La danza e le iniziative
collegate ( i gran balli, le feste, gli stage, ecc. ) sono
vissute dalla maggior parte di noi come opportunità di
stare insieme e di condividere una esperienza che trova nel
danzare insieme, nelle forme proprie del nostro sistema,
una forma di comunicazione . Le danze di società hanno
infatti insito nella loro logica che ciascuno danzi non
per se stesso , ma con gli altri e perchè tutti possano trarre
divertimento e piacere dalla danza. Trovare nella danza e
nello stare bene insieme una dimensione soddisfacente
al bisogno di evasione dallo stress e dalle difficoltà
che la vita quotidiana ci impone non può non far subito
venire in mente per contrasto chi non ha tale opportunità.
La consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo si trovano in difficoltà
ha fatto riflettere sulla opportunità di far emergere la solidarietà
come valore del nostro gruppo ed il desiderio di
darne espressione in azioni concrete. Le iniziative di solidarietà
che possono essere sostenute con un contributo economico
sono numerosissime; tra di esse la scelta è caduta su un progetto della
Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ( AVSI ),
che ha sede a Cesena ed a Milano .
L'AVSI è un'associazione non governativa ( ONG )
senza scopo di lucro, costituita nel 1972 e impegnata
in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo,
riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri dal
1996 , accreditata presso il Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite.
L'obiettivo dello specifico progetto prescelto dalla Società di Danza è
quello di provvedere alle spese di funzionamento di una casa-famiglia che si
trova a Chiajna- Bucarest in Romania, affinchè possa continuare ad accogliere
i bambini sieropositivi. La Romania, in Europa, ha un triste
primato: vi si concentra la metà dei bambini sieropositivi o
malati di AIDS. Molti vivevano in orfanotrofio. Da lì sono stati
trasferiti in centri specializzati, come l'ospedale di Vidra e del Victor
Babes di Bucarest. Altri vivevano con la loro famiglia fino alla scoperta
della malattia. Anch'essi sono stati affidati ai centri di cura , e da
allora dimenticati. Sono cresciuti in istituti perlopiù
incapaci di accudirli e di adeguarsi all'evolversi dei loro bisogni,
e che sembravano avere semplicemente il compito di attendere la loro
morte. Negli ultimi tempi il governo nazionale si è espresso con
decisione auspicando una assistenza più confacente ai bisogni dei
bambini malati, ma un cambiamento dall'alto stenta a farsi strada.
La maggior parte della gente teme che il contagio possa avvenire per
la sola vicinanza fisica, cosicchè quando a scuola vene scoperto un
bambino siero positivo viene immediatamente espulso ed allontanato da tutti.
L'AVSI ha cercato in prima istanza di di individuare le famiglie
di origine dei bambini, per tentare un reinserimento familiare
o almeno un riallacciamento dei rapporti con le mamme e i papà
naturali, ma i risultati non sono stati quelli attesi. E' nato così
il progetto di accoglienza per bambini malati e abbandonati, che vuole
riprodurre il modello della famiglia naturale . La casa di Chiajna ,
intitolata ad una benefattrice , Emilia Vergani, dista 4 km da
Bucarest ed è stata costruita appositamente per accogliere
fino a dieci bambini. E' grande e bella, ogni bambino ha il suo letto,
la sua scrivania, i suoi giochi e i suoi vestiti. Ma nella " Casa Emilia "
i bambini hanno soprattutto dei genitori, non quelli naturali, ma
persone che hanno deciso di accoglierli come figli ( una coppia
con un figlio naturale ) , per accompagnarli ed aiutarli a dare
significato al pezzo di strada che si percorre. Oltre ai genitori
altre persone, a turno, provvedono alla cura dei bambini e della
casa. Al pomeriggio due educatori seguono i bambini nei compiti di scuola.
Si tratta di una operazione ambiziosa, proposta come progetto-pilota e come
esempio nella realtà rumena che ha bisogno di risorse.
Il contributo al progetto " Casa Emilia " verrà finanziato nel
2003 con i fondi che si renderanno disponibili a seguito della
organizzazione della festa della Società di Danza di domenica 2
febbraio e di altre feste specificamente organizzate.
Gli Stage
Pasqua
XI Seminario Pasquale di Danze Sociali di Tradizione Europea
18 - 21 aprile 2003 Busana (Reggio Emila)
Parco Nazionale dell'Appenino Tosco-Emiliano
Tre giorni di vita comunitaria e danza nella natura dell'Appenino Emiliano
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
Si studieranno le danze sociali di tradizione ottocentesca: Valzer, Quadriglie,
Polke, Mazurke e Scottish Country Dances.
Le classi saranno suddivise in livelli e le lezioni
si terranno sia al mattino che al pomeriggio.
Le serate saranno dedicate agli approfondimenti teorici.
Estate
Casa Estiva della Società di Danza
13 luglio - 31 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Danza di società e danza storica, coniugata al piacere del turismo
culturale in un'oasi naturale.
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
La Casa Estiva è un progetto pensato per permettere ai soci
della Società di Danza di scegliere una o più
settimane per incontrarsi in una situazione di comunità,
studiare con i diversi insegnanti e condividere il Progetto Ambiente.
Ulteriori informazioni sulle singole attività è possibile trovarle al
sito www.societadidanza.it.
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2003 -
email :
info@societadidanza.it