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Danza.
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N. 9
Società di Danza
9 - 15 Dicembre 2002
Il Punto
La lezione
La lezione è il luogo e il momento dell'incontro. Bisogna fare precisa
chiarezza su questo elemento del nostro sistema di danza. La lezione è
un luogo non perché si svolga, fisicamente, in uno spazio materialmente
ben definito, palestra, salone o sala di danza che sia, ma in quanto deve
rappresentare per noi un universo mentale dalle caratteristiche molto precise.
La lezione è il luogo dove andiamo per condividere il tempo della gioia
creativa, per incontrare compagni di danza cui donare e ricevere attenzione.
Dobbiamo pensare la lezione come un luogo nel quale non trascinare i
pensieri pesanti e spesso tristi della vita quotidiana. Oltre la
porta della sala di danza abbandoniamo l'abito feriale per indossare
l'abito festivo (anche per questo è importante indossare gli abiti
propri della danza a lezione). E' un luogo, la lezione, da utilizzare
per ossigenare il cervello, purificarlo dalle tossine del lavoro
giornaliero. Oltre a dover essere un luogo mentale, uno spazio nel
nostro pensiero, la lezione è un momento temporale, un evento che si
sviluppa nell'arco di un numero preciso di ore. L'insegnante organizza l'attività
dando il ritmo, trainando gli allievi in una sequenza di mometi di concentrazione e
distensione. E' fondamentale che l'allievo assecondi il ritmo della lezione creato
dall'insegnante, evitando di assumere comportamenti che si oppongano a questo
ritmo, lo frantumino. La lezione perfetta accade quando tutti ci disponiamo
nello stato d'animo di ascolto, seguiamo il ritmo impresso alla lezione,
ripettiamo i momenti di concentrazione collettiva e ci rilassiamo al
momento opportuno. Non si tratta solo di rispettare le semplici
regole dell'educazione. In più bisogna imparare a vivere la
lezione come un momento precisamente strutturato di tensione-rilassamento
dell'attenzione, rispettando la guida dell'insegnante, assecondando il
suo sforzo (talvolta immane) di generare il ritmo giusto nella conduzione
della danza.
Continua...
Fabio
Questa settimana si danza a:
Lunedì: Pisa, S.Lazzaro, Faenza (Rinascimento)
Martedì: Casalecchio, Modena
Mercoledì: Bologna
Giovedì: Ferrara, Livorno
Venerdì: Lecce, Pisa, Trento
Sabato:
Domenica :
La prossima Festa
Sabato 14 dicembre 2002
Bologna
Palazzo Torfanini
Programma delle danze
Valzer Spagnolo
Leap Year
la musa danzante
the haymakers
quadr. parade
st. bernard waltz
circassian circle
well done jack
valzer fantasia
cuore di donna
qu.la bella elena
valzer imperiale
the diamond jubilee
polka extempore
qu. echi d'estate
carosello di dame
Galop
Informazioni: Alessia 051.373102
Sabato 21 dicembre 2002
ore 18.00
Pisa
Royal Victoria Hotel
Lungarno Pacinotti 12
Programma delle danze
Valzer Spagnolo
The Merry Reapers
Well Done Jack!
Valzer Fantasia
Leap Year
Byron's Strathspey
Quadriglia Echi d'Estate
Valzer Viennese
St Bernard Waltz
Mr Watson's Favourite
The Banff Hornpipe
Polka Extempore
Quadriglia Parade
Rinka
Cumberland Reel
Galop
Informazioni: Simonetta 050 571848
II Mostra Fotografica
Il Circolo Pisano della Società di Danza organizza la II Mostra Fotografica
a Pisa presso
il Royal Victoria Hotel in occasione del
Tè danzante di Natale
il 21 Dicembre 2002 dalle ore 18,00
Regolamento.
La mostra è aperta a tutti coloro che posseggono foto relative alla nostra attività.
Il tema deve riguardare l'attività dell'Associazione nel suo complesso.
Le stampe dovranno avere il lato maggiore compreso fra i 30 e 40 cm.
incluso il cartoncino su cui dovranno essere montate. Sul retro dovrà essere indicato: a) Nome e Cognome dell'autore (se
conosciuto) ; b) Nome e Cognome del proprietario; c) Titolo dell'opera; d)
Anno di realizzazione.
La loro consegna dovrà avvenire entro e non oltre il 14/12/02 ad Andrea Lepri
(05044247@iol.it, tel. 050 44247).
Ogni proprietario/autore è responsabile del contenuto delle foto presentate e ne
autorizza la pubblicazione senza scopo di lucro. Pur assicurando la massima cura
nell'allestimento della mostra, gli organizzatori declinano ogni responsabilità
per eventuali smarrimenti, furti , danneggiamenti. Tutti i presenti al Tè
Danzante potranno votare la foto migliore per
l'assegnazione di un premio simbolico. Chi volesse partecipare alla mostra puo'
contattare il Circolo Pisano per concordare le modalità di invio delle foto.
Leggere
Rudolf Laban
L'arte del movimento
Ephemeria editrice, Macerata, 1999
The Mastery of Movement on the Stage era il titolo originale con cui Laban
(1879-1958) nel 1950 pubblicò la sua opera più ampia, che
raccoglieva la lunghissima esperienza maturata nel campo degli studi
sul movimento umano legato all'espressione. Danzatore, coreografo, maestro, è
stato uno dei padri della danza moderna europea. A lui si deve uno dei metodi più
completi di notazione, comunemente noto come Labanotation. Tradotto e pubblicato
in Italia a cura di Eugenia Casini Ropa e Silvia Salvagno, è un libro
fondamentale per comprendere come il movimento in danza, come nella vita
quotidiana, sia un fenomeno complesso, ma sia possibile analizzarlo,
studiarlo, descriverlo inquadrandolo in una visione completa composta
da essenziali principi di base. In una sequenza precisamente ordinata,
Laban tratta dall' "Analisi di azioni corporee semplici", all' "Analisi
di azioni corporee complesse" ai "Movimenti in relazione a persone e
oggetti" alla "Correlazione tra azioni corporee e sforzo" al "Significato
del movimento" alle "Radici del mimo" allo "Studio dell'espressione in
movimento". Per chi ama la danza e desidera apporfondirne gli aspetti
teorici e concettuali, il libro di Laban À un volume essenziale.
PROGETTO "SOLIDARIETA' "
Il progetto "Solidarietà " della Società di danza nasce dalla
consapevolezza che lo spirito di solidarietà è coerente con
i valori in cui il gruppo si riconosce. La danza e le iniziative
collegate ( i gran balli, le feste, gli stage, ecc. ) sono
vissute dalla maggior parte di noi come opportunità di
stare insieme e di condividere una esperienza che trova nel
danzare insieme, nelle forme proprie del nostro sistema,
una forma di comunicazione . Le danze di società hanno
infatti insito nella loro logica che ciascuno danzi non
per se stesso , ma con gli altri e perchè tutti possano trarre
divertimento e piacere dalla danza. Trovare nella danza e
nello stare bene insieme una dimensione soddisfacente
al bisogno di evasione dallo stress e dalle difficoltà
che la vita quotidiana ci impone non può non far subito
venire in mente per contrasto chi non ha tale opportunità.
La consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo si trovano in difficoltà
ha fatto riflettere sulla opportunità di far emergere la solidarietà
come valore del nostro gruppo ed il desiderio di
darne espressione in azioni concrete. Le iniziative di solidarietà
che possono essere sostenute con un contributo economico
sono numerosissime; tra di esse la scelta è caduta su un progetto della
Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ( AVSI ),
che ha sede a Cesena ed a Milano .
L'AVSI è un'associazione non governativa ( ONG )
senza scopo di lucro, costituita nel 1972 e impegnata
in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo,
riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri dal
1996 , accreditata presso il Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite.
L'obiettivo dello specifico progetto prescelto dalla Società di Danza è
quello di provvedere alle spese di funzionamento di una casa-famiglia che si
trova a Chiajna- Bucarest in Romania, affinchè possa continuare ad accogliere
i bambini sieropositivi. La Romania, in Europa, ha un triste
primato: vi si concentra la metà dei bambini sieropositivi o
malati di AIDS. Molti vivevano in orfanotrofio. Da lì sono stati
trasferiti in centri specializzati, come l'ospedale di Vidra e del Victor
Babes di Bucarest. Altri vivevano con la loro famiglia fino alla scoperta
della malattia. Anch'essi sono stati affidati ai centri di cura , e da
allora dimenticati. Sono cresciuti in istituti perlopiù
incapaci di accudirli e di adeguarsi all'evolversi dei loro bisogni,
e che sembravano avere semplicemente il compito di attendere la loro
morte. Negli ultimi tempi il governo nazionale si è espresso con
decisione auspicando una assistenza più confacente ai bisogni dei
bambini malati, ma un cambiamento dall'alto stenta a farsi strada.
La maggior parte della gente teme che il contagio possa avvenire per
la sola vicinanza fisica, cosicchè quando a scuola vene scoperto un
bambino siero positivo viene immediatamente espulso ed allontanato da tutti.
L'AVSI ha cercato in prima istanza di di individuare le famiglie
di origine dei bambini, per tentare un reinserimento familiare
o almeno un riallacciamento dei rapporti con le mamme e i papà
naturali, ma i risultati non sono stati quelli attesi. E' nato così
il progetto di accoglienza per bambini malati e abbandonati, che vuole
riprodurre il modello della famiglia naturale . La casa di Chiajna ,
intitolata ad una benefattrice , Emilia Vergani, dista 4 km da
Bucarest ed è stata costruita appositamente per accogliere
fino a dieci bambini. E' grande e bella, ogni bambino ha il suo letto,
la sua scrivania, i suoi giochi e i suoi vestiti. Ma nella " Casa Emilia "
i bambini hanno soprattutto dei genitori, non quelli naturali, ma
persone che hanno deciso di accoglierli come figli ( una coppia
con un figlio naturale ) , per accompagnarli ed aiutarli a dare
significato al pezzo di strada che si percorre. Oltre ai genitori
altre persone, a turno, provvedono alla cura dei bambini e della
casa. Al pomeriggio due educatori seguono i bambini nei compiti di scuola.
Si tratta di una operazione ambiziosa, proposta come progetto-pilota e come
esempio nella realtà rumena che ha bisogno di risorse.
Il contributo al progetto " Casa Emilia " verrà finanziato nel
2003 con i fondi che si renderanno disponibili a seguito della
organizzazione della festa della Società di Danza di domenica 2
febbraio e di altre feste specificamente organizzate.
Gli Stage
Pasqua
XI Seminario Pasquale di Danze Sociali di Tradizione Europea
18 - 21 aprile 2003 Busana (Reggio Emila)
Parco Nazionale dell'Appenino Tosco-Emiliano
Tre giorni di vita comunitaria e danza nella natura dell'Appenino Emiliano
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
Si studieranno le danze sociali di tradizione ottocentesca: Valzer, Quadriglie,
Polke, Mazurke e Scottish Country Dances.
Le classi saranno suddivise in livelli e le lezioni
si terranno sia al mattino che al pomeriggio.
Le serate saranno dedicate agli approfondimenti teorici.
Estate
Casa Estiva della Società di Danza
13 luglio - 31 agosto 2003 Landro di Gioiosa Marea (Me)
Danza di società e danza storica, coniugata al piacere del turismo
culturale in un'oasi naturale.
Direzione: Fabio Mòllica
Insegnanti: Simonetta Balsamo, Alessia Branchi, Assunta Fanuli, Fabio Mòllica
La Casa Estiva è un progetto pensato per permettere ai soci
della Società di Danza di scegliere una o più
settimane per incontrarsi in una situazione di comunità,
studiare con i diversi insegnanti e condividere il Progetto Ambiente.
Ulteriori informazioni sulle singole attività è possibile trovarle al
sito www.societadidanza.it.
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2003 -
email :
info@societadidanza.it